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Lo stress prenatale promuove lo sviluppo della sensibilità

10th November 2020 - By Sarah Hartman, PhD

Sull’autore/autrice

Sarah Hartman ha completato il suo dottorato di ricerca in sviluppo umano presso l’Università della California, Davis, nel 2017, sotto la guida del Professor Jay Belsky. La sua ricerca si concentra sugli effetti dello stress prenatale sulla plasticità dello sviluppo, la fisiologia e il funzionamento socio-emotivo.

 

Riassunto

Il nostro studio ha esaminato se lo stress prenatale aumenta la sensibilità alla qualitá delle cure genitoriali, utilizzando un modello animale. I risultati hanno mostrato che le arvicole della prateria (famiglia di roditori) che erano state esposte a livelli di stress prenatale maggiori erano più sensibili alla qualità delle cure che ricevevano in termini di comportamento ansioso e reattività fisiologica.

Contesto teorico della ricerca

Lo stress prenatale è spesso visto come un’esperienza esclusivamente negativa con numerosi studi che lo collegano a esiti negativi nel bambino come l’aumento di problemi mentali e fisici.

In contrasto con questo punto di vista tradizionale, Pluess e Belsky (1) hanno proposto che lo stress prenatale migliora la plasticità dello sviluppo, il che significa che lo stress prenatale aumenta la sensibilità di un bambino agli aspetti positivi e negativi dell’ambiente postnatale.

Pertanto questa teoria suggerisce che un bambino esposto ad alti livelli di stress prenatale, se cresciuto in un ambiente favorevole nel periodo post-natale, mostrerebbe un funzionamento più positivo, come una maggiore competenza sociale e minori problematiche comportamentali. Lo stesso bambino, se cresciuto in un ambiente post-natale negativo, svilupperebbe maggiori problemi comportamentali e minori competenze sociali.

Testare questa teoria può essere difficile perché la qualità dell’ambiente prenatale è spesso strettamente correlata a quella dopo la nascita.

Prendiamo, ad esempio, una madre incinta esposta a elevati livelli di stress a causa di fattori come la povertà, una relazione instabile o una malattia mentale. Gli stessi fattori che causano stress nel periodo prenatale é molto probabile che restino stabili dopo la nascita del bambino.

Così, possiamo osservare che i bambini esposti nel periodo prenatale ad alti livelli di stress sono più sensibili agli ambienti postnatali avversi, ma non possiamo così facilmente testare se sono più sensibili anche a quelli positivi.

Il nostro studio

Pertanto, per testare la teoria secondo cui lo stress prenatale aumenta la plasticità dello sviluppo, abbiamo deciso di utilizzare un modello animale in cui potevamo controllare la qualità sia dell’ambiente prenatale che postnatale (2).

Abbiamo scelto di usare le arvicole della prateria perché, a differenza di altri comuni roditori, formano famiglie bi-genitoriali (madre e padre allevano icuccioli) e legami sociali più simili agli esseri umani.

Progettazione dello studio

Per l’esperimento, le arvicole incinte sono state assegnate a una condizione di stress o di non stress. Dopo la nascita dei cuccioli, é stata messa in atto una procedura di cross-fostering, ossia di accudimento incrociato, per cui i cuccioli sono stati cresciuti da genitori non biologicamente legati a loro, e in ambienti caratterizzati da alti livelli di assistenza parentale (ambiente positivo) o bassi livelli di assistenza parentale (ambiente negativo).

In sintesi, avevamo quattro gruppi: 1) alti livelli di stress prenatale, alto accudimento parentale. 2) alti livelli di stress prenatale, bassi livelli di accudimento parentale. 3) bassi livelli di stress prenatale, alto livello di accudimento parentale 4) basso livello di stress prenatale, basso livello di accudimento parentale

Una volta che le arvicole sono diventate adulte, abbiamo indagato il loro sviluppo, incluso i livelli di ansia e di reattività allo stress.

Principali risultati

I risultati hanno mostrato che le arvicole che avevano sperimentato alti livelli di stress prenatale ed erano cresciute con un buon livello di accudimento parentale, avevano livelli più bassi di comportamento ansioso e reattività allo stress.

Tuttavia, le arvicole con alti livelli di stress prenatale, allevate in un ambiente caratterizzato da basso accudimento parentale, hanno avuto i più alti livelli di comportamento ansioso e reattività allo stress.

Per le arvicole che non hanno fatto esperienza di stress prenatale, la qualità della genitorialità che hanno ricevuto non ha influenzato il loro comportamento da adulti. In altre parole, non erano così sensibili al loro ambiente postnatale.

Così, lo studio ha fornito supporto all’ipotesi che lo stress prenatale aumenta la plasticità dello sviluppo.

Conclusione generale

Chiaramente occorrono piú studi per dimostrare che gli stessi processi osservati nelle arvicole si verificano anche negli esseri umani.

Tuttavia, questo lavoro suggerisce che lo stress prenatale potrebbe non essere “tutto negativo”, ma piuttosto sensibilizzare i bambini sia agli aspetti positivi sia a quelli negativi del loro ambiente di crescita.

Se questo fosse vero, suggerirebbe che gli interventi precoi rivolti alle famiglie che sperimentano alti livelli di stress durante la gravidanza possono essere particolarmente efficaci nel promuovere il benessere dei bambini.

Bibliografia

  1. Pluess, M., & Belsky, J. (2011). Prenatal programming of postnatal plasticity. Development and psychopathology, 23(1), 29-38.
  2. Hartman, S., Freeman, S. M., Bales, K. L., & Belsky, J. (2018). Prenatal stress as a risk—and an opportunity—factor. Psychological science, 29(4), 572-580.