Salta al contenuto

How do Highly Sensitive Individuals Maintain their Wellbeing?

9th January 2023 - By Becky Black

Sull’autore/autrice

Becky Black è prossima ad ottenere il titolo di Dottore di Ricerca presso il Centre for Wellbeing Science dell’Università di Melbourne, in Australia. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle differenze individuali nel benessere, in particolare l’intersezione tra personalità, benessere e cultura.

Riassunto

Nelle culture occidentali, le percezioni e le norme laiche sul benessere tendono a enfatizzare l’essere socialmente estroversi e le emozioni positive ad alta eccitazione, ma non tutte le persone sperimentano il benessere in questo modo. Nel nostro studio, abbiamo deciso di esplorare ciò che le persone altamente sensibili fanno per mantenere il loro benessere.

Background teorico

In tutto il mondo, le persone sono sempre più interessate al benessere, a cosa sia e come possa essere migliorato. Per promuovere il benessere, dobbiamo prima comprendere come persone diverse definiscono ed intendono il benessere.

Sebbene gli individui sensibili rappresentino circa il 20-30% della popolazione generale (2), sappiamo molto poco di ciò che fanno per coltivare e mantenere il loro benessere.

Il nostro studio

Alcune persone altamente sensibili che vivono nelle culture occidentali raggiungono alti livelli di benessere (1). Ma come riescono in questo?

In uno studio iniziale (1), abbiamo condotto un sondaggio online in cui abbiamo chiesto a 430 partecipanti adulti australiani di completare una serie di scale di personalità e benessere (inclusa la scala della persona [HSP] altamente sensibile, la Highly Sensitive Person scale). Abbiamo identificato 37 partecipanti con alto benessere e alta sensibilità.

Abbiamo poi intervistato 12 di questi partecipanti tramite approfondite interviste semi-strutturate sul loro benessere. I partecipanti (1 maschio, 11 femmine) avevano un’età compresa tra i 19 e i 69 anni.

Quali sono stati i nostri risultati principali?

Dopo aver trascritto e analizzato le interviste, sono emersi tre temi chiave: 1) percezione del benessere, 2) facilitatori del benessere, e 3) barriere al benessere. Si veda la Tabella 1 per i tre temi e le dimensioni associate.

Percezione del benessere

Tutti gli intervistati hanno parlato del benessere come avente molteplici dimensioni, inclusa quella emotiva, mentale, fisica, spirituale e sociale / relazionale.

La maggior parte dei partecipanti ha specificamente menzionato di preferire emozioni positive a bassa eccitazione, come sentirsi calmi, rilassati e pacifici. Ad esempio, una persona ha riferito: “per me il benessere è una felicità meno esuberante, e più sentirsi contenti, rilassati e a proprio agio nel mio spazio e con me stesso”.

Tutti i partecipanti hanno notato che a loro piaceva avere un equilibrio tra le diverse aree del benessere come “emozioni negative, emozioni positive, sentimenti di connessione con altre persone”.

Facilitatori del benessere

Tutti gli intervistati hanno riferito che le esperienze regolari di solitudine erano vitali per il loro benessere, sottolineando che “il tempo da soli è molto importante”. La maggior parte dei partecipanti ha cercato attivamente il tempo da solo e lo ha integrato nella loro vita quotidiana.

La maggioranza ha condiviso come lavorare sulla regolazione delle emozioni abbia contribuito a migliorare il loro benessere, ad esempio, prendendo consapevolmente del tempo per rispondere allo stress e alle emozioni negative, o riformulando il loro dialogo interno.

La maggior parte degli intervistati ha parlato di autoconsapevolezza e auto-accettazione e di come riconoscere i propri bisogni di benessere fosse importante. Ad esempio, “Sono molto più consapevole, fisicamente, delle sensazioni di stress nel mio corpo”. Un altro partecipante ha osservato che parte del benessere era “sapere quando ho bisogno di aiuto e richiederlo”.

Tutti i partecipanti credevano che l’auto-compassione fosse importante per il loro benessere, ad esempio, usando il dialogo interno per dirsi “mi perdono per i miei errori”. Un partecipante ha notato che l’auto-compassione ha contribuito ad alleviare il suo stress, “se sei severo con te stesso tutto il tempo, allora non puoi mai non essere stressato”.

Tutti gli intervistati hanno condiviso che le pratiche contemplative regolari (come la meditazione o esercizi di mindfulness) erano una parte fondamentale del loro benessere. Questo include il camminare quotidianamente e connettersi con la natura, lo yoga o il tai chi, il leggere un libro o l’impegnarsi in attività artigianali.

La maggior parte dei partecipanti ha notato in particolare che le relazioni interpersonali importanti e di supporto hanno contribuito a migliorare il loro benessere, e molti hanno condiviso come avessero una piccola cerchia selezionata di amici, preferendo trascorrere del tempo “uno-ad-uno con i miei amici”.

Barriere al benessere

Essere in grado di dire “no” alle richieste era una difficoltà comune tra gli intervistati. La metà di loro ha condiviso come hanno continuato a sviluppare le loro competenze in questo ambito, e come sono migliorati nel tempo.

Ad esempio, uno ha condiviso: “Uso solo la teoria del cucchiaio. È dove ti svegli ogni mattina e hai così tanti cucchiai, e potrebbe essere necessario un cucchiaio per fare la doccia e un cucchiaio per completare un determinato compito. E ogni mattina quando ti svegli non hai sempre la stessa quantità di cucchiai. Quindi, ho imparato a dire che non ho i cucchiai per questo”.

Cosa significa?

Il nostro studio suggerisce che le persone altamente sensibili possono sperimentare alti livelli di benessere, ma ciò che è di particolare importanza per loro è scegliere attivamente un tempo di solitudine regolare. I nostri partecipanti hanno anche notato che l’autoconsapevolezza, l’auto-accettazione, la connessione con la natura e le pratiche contemplative erano benefiche per il loro benessere.

I risultati del nostro studio suggeriscono che le persone altamente sensibili possono aiutare a costruire e mantenere il loro benessere includendo le seguenti pratiche:

  • Godersi periodi regolari di solitudine
  • Costruire l’autoconsapevolezza (ad esempio, sintonizzarsi e osservare consapevolmente i propri pensieri, sentimenti e comportamenti)
  • Auto-accettazione (ad esempio, valorizza tutto te stesso indipendentemente dai risultati o dagli errori)
  • Auto-compassione (ad esempio, parla a te stesso come se parlassi con un migliore amico)
  • Qualche forma di pratica contemplativa (ad esempio, mindfulness, meditazione, tai chi)
  • Connettersi con la natura (ad esempio, camminare, fare esercizio fisico nei boschi o sulla spiaggia, nuotare nei laghi o nell’oceano, ecc.)
  • Pratiche di autoregolazione emotiva (ad esempio, fare una pausa tra il sentire un’emozione e il rispondere con un’azione)
  • Dare significato alla propria vita (ad esempio, connettersi con il proprio unico ed individuale “perché”)
 

Tabella 1

Temi chiave e dimensioni individuate nelle interviste

 

Temi chiave

_______________________________

Dimensioni

________________________________________________

Percezione di benessere Equilibrio
Dimensioni importanti del benessere
Percezioni di benessere
Benessere fisico
Benessere spirituale
Facilitatori del benessere Connettersi con la natura
Autoregolazione emotiva
Pratiche quotidiane di benessere
Emozioni positive a bassa intensità
Significato
Meditazione/Mindfulness
Benessere mentale
Musica
Ottimismo
Crescita personale
Percezione positiva di SPS
Relazioni positive
Auto-accettazione
Consapevolezza
Cura di sé
Auto-compassione
Piccola cerchia di amici
Solitudine
Pratica settimanale del benessere
Facilitatori del benessere
Barriere al benessere Sfide per il benessere
Dimensioni su cui lavorare
Dire “no”
Stimolazione sensoriale
Altri fattori Depressione /ansia/trauma passati
Estroversione e SPS
 

_______________________________

Conoscenza del tratto SPS

________________________________________________

 

Bibliografia

  1. Black, B. A., & Kern, M. L. (2020). Personality and flourishing: Exploring Sensory Processing Sensitivity and wellbeing in an Australian adult population [Unpublished manuscript].
  2. Greven, C. U., Lionetti, F., Booth, C., Aron, E. N., Fox, E., Schendan, H. E., Pluess, M., Bruining, H., Acevedo, B. P., Bijttebier, P., & Homberg, J. R. (2019). Sensory processing sensitivity in the context of environmental sensitivity: A critical review and development of research agenda. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 98(March), 287-305. https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2019.01.009