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Le persone si collocano in diversi gruppi di sensibilità: Orchidee, Tulipani e Denti di leone

10th November 2020 - By Prof Michael Pluess

Sull’autore/autrice

Il professor Pluess è uno psicologo dello sviluppo e uno dei principali autori nel campo della sensibilità ambientale (Environmental Sensitivity) con competenze specifiche nello sviluppo e nella validazione delle misure per valutare la sensibilità, oltre ad aver contributio in modo significativo alle teorie della sensibilità ambientale. Conduce e coordina diversi progetti di ricerca sulla sensibilità.

Riassunto

Dovremmo concepire la sensibilità come una dimensione continua che va da alta a bassa sensibilitá, o come una categoria, per cui alcune persone sono altamente sensibili e altre non lo sono?

In questo blog presento una ricerca che suggerisce che la sensibilità riflette uno spettro, ma che le persone possono anche essere classificate in tre gruppi di sensibilità lungo questo spettro.

Gruppi di sensibilità

È ben noto che le persone differiscono nella loro sensibilità all’ambiente, e che alcune sono più sensibili alle esperienze che fanno, e altre meno.

Per molto tempo l’ipotesi dominante é stata che solo una minoranza di individui fosse altamente sensibile. Di conseguenza, le persone sono state intese come classificabili in due gruppi: il gruppo delle persone altamente sensibili e quello delle persone non altamente sensibili. La maggior parte dell’attenzione nella ricerca e nella pratica è stata rivolta al gruppo delle persone altamente sensibili, e molta meno attenzione, se non nulla, é stata dedicata al gruppo delle persone meno sensibili.

Come risultato di questa prospettiva basata sulla distinzione tra due gruppi, e per via dell’ attenzione prevalente dedicata al gruppo delle persone altamente sensibili, molto di più è noto sulle persone che sono altamente sensibili. Inoltre diversi test, alcuni con e molti senza sostegno scientifico, sono stati sviluppati al fine di scoprire se una persona appartiene al gruppo delle persone altamente sensibili. Nel corso del tempo alcuni autori hanno iniziato a utilizzare il termine “Persona Altamente Sensibile” (HSP/PAS) per descrivere coloro che rientrano nel gruppo ad alta sensibilitá. Tuttavia, non sono state suggerite parole specifiche per descrivere le persone che appartengono al gruppo meno sensibile.

Orchidee e Denti di leone

Nel 2005, due importanti ricercatori nel campo della sensibilità biologica, il professor Tom Boyce e il professor Bruce Ellis, hanno introdotto la metafora floreale di Orchidee e Denti di leone, che hanno preso in prestito dai termini svedesi orkidbarne e maskrosbarne.

Nella loro influente pubblicazione scientifica hanno proposto che i bambini che sono meno sensibili, e quindi più resilienti e robusti, sono un po ‘come i “Denti di leone” che tendono a prosperare nella maggior parte delle circostanze. I bambini altamente sensibili, d’altra parte, possono essere visti più come “Orchidee” che richiedono un ambiente premuroso e nutriente per stare bene. È importante sottolineare che le orchidee possono sviluppare appieno la loro delicatezza e bellezza quando vengono coltivate con le giuste condizioni ambientali.

La metafora Orchidea-Dente di leone ha ulteriormente rinforzato l’opinione prevalente secondo cui la maggior parte delle persone possono essere classificate in altamente sensibile vs. non sensibili. Tuttavia, anche se la metafora floreale è plausibile e molto facile da capire, quando é stata proposta non vi era in realtà alcuna ricerca che confermasse l’esistenza di questi due gruppi distinti. Infatti, la maggior parte della ricerca ha misurato la sensibilità su un continuum da basso ad alto piuttosto che considerare due gruppi di sensibilità.

Esplorando l’esistenza di gruppi multipli di sensibilità

All’inizio della mia ricerca, ho osservato che la maggior parte delle misure di sensibilità che ho usato, sia che si trattasse di temperamento infantile, questionari sulla sensibilità o informazioni genetiche basate su più geni, sembravano riflettere una distribuzione normale (cioè una curva a campana).

Ciò significa che la maggior parte delle persone aveva una sensibilità media, e un po’ meno aveva una sensibilità particolarmente bassa o alta. I tratti umani più comuni, come l’estraversione o la coscienziosità, sono distribuiti in modo simile. Quindi, nessuno dei dati a cui ho avuto accesso sembrava indicare l’esistenza di due distinti gruppi di sensibilità.

È importante sottolineare che questa osservazione era basata solo su figure rappresentanti curve di distribuzione dei punteggi. Una valutazione rigorosa dell’esistenza di molteplici gruppi di sensibilità richiede l’uso di procedure statistiche più avanzate. Insieme ai miei colleghi, abbiamo applicato un approccio chiamato “Latetent Class Analysis” a diversi dei nostri ampi dataset di campioni di bambini, adolescenti e adulti, che hanno completato i questionari Highly Sensitive Person e Highly Sensitive Child.

La Latent Class Analysis è un approccio statistico basato sui dati che confronta i profili individuali delle risposte delle persone alle domande incluse nei questionari per la valutazione della sensibilità, al fine di verificare se persone diverse all’interno di un campione rientrano in uno, due o più gruppi accumunati da simili profili di risposta.

Orchidee, Denti di leone, e Tulipani

Sulla base della mia precedente osservazione che la sensibilità riflette molto probabilmente una dimensione continua che va da bassi ad alti valori, la mia ipotesi era che non avremmo trovato alcun supporto per l’esistenza di diversi gruppi di sensibilità.

Tuttavia, con mia sorpresa, abbiamo scoperto nella maggior parte dei nostri campioni, che fossero bambini, adolescenti o adulti, che le persone sembrano rientrare in diversi gruppi di sensibilità. Ma piuttosto che evidenziare l’esistenza di due gruppi, tutte le nostre analisi indicavano l’esistenza di tre gruppi (si veda la Figura 1).

In tutti gli studi, abbiamo individuato che circa il 30% della popolazione campione era caratterizzata da una sensibilità particolarmente elevata. Quindi, questo gruppo corrisponde a quanto rappresentato dalla metafora delle “Orchidee”. Abbiamo anche identificato un gruppo con sensibilità relativamente bassa, i “Denti di leone”, che costituivano un altro 30% della popolazione. È interessante notare che il restante 40%, e quindi il più grande gruppo, aveva un livello medio di sensibilità, e si collocava tra Orchidee e Denti di leone. In linea con la metafora dei fiori, abbiamo chiamato questo gruppo “Tulipani” dato che non sono robusti come i Denti di leone, ma nemmeno delicati come le Orchidee.

In sintesi, la nostra ricerca sull’esistenza di gruppi di sensibilità suggerisce che la maggior parte delle persone rientra in uno dei tre gruppi di sensibilità: basso, medio e alto. Ciò significa anche che la maggior parte delle persone sono relativamente sensibili, dato che i gruppi sensibili medi e alti insieme rappresentano il 70% della popolazione.

E’ importante ricordare, anche se vi sono forti evidenze a supporto dell’esistenza di questi tre gruppi di sensibilità, che non è ancora chiaro come e in che misura questi gruppi differiscano l’uno dall’altro. Pertanto può essere più utile pensare alla sensibilità come a uno spettro, a un continuum, che va da basso ad alto, e lungo il quale alcune persone rientrano nel gruppo a bassa sensibilità, altre nel gruppo a sensibilità intermedia, ed altre ancora nel gruppo ad alta sensibilità.

Figure one

Bibliografia

  • Boyce, W. T., & Ellis, B. J. (2005). Biological sensitivity to context: I. An evolutionary-developmental theory of the origins and functions of stress reactivity. Development and Psychopathology, 17(2), 271-301.
  • Lionetti, F., Aron, A., Aron, E. N., Burns, G. L., Jagiellowicz, J., & Pluess, M. (2018). Dandelions, tulips and orchids: evidence for the existence of low-sensitive, medium-sensitive and high-sensitive individuals. Translational Psychiatry, 8(1), doi: 10.1038/s41398-017-0090-6.
  • Pluess, M., Assary, E., Lionetti, F., Lester, K. J., Krapohl, E., Aron, E. N., & Aron, A. (2018). Environmental sensitivity in children: Development of the Highly Sensitive Child Scale and identification of sensitivity groups. Developmental Psychology, 54(1), 51-70. doi: 10.1037/dev0000406