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La sensibilità è nei nostri geni (ma non solo!)

10th November 2020 - By Elham Assary

Sull’autore/autrice

Elham Assary è una ricercatrice post-dottorato presso la Queen Mary University di Londra. La sua ricerca mira a capire come l’interazione tra geni e ambiente influenzi lo sviluppo della psicopatologia o della resilienza ad essa. La sua ricerca attuale utilizza una serie di metodi comportamentali e genetico molecolari per studiare quali fattori genetici sono associati alle differenze individuali di sensibilità in risposta agli ambienti positivi e negativi, e come questi fattori influenzano gli esiti di sviluppo in relazione all’ambiente.

Riassunto

Il nostro studio ha studiato l’ereditabilitá della sensibilità. I risultati hanno mostrato che il 47 per cento delle differenze di sensibilità tra gli individui sono geneticamente determinate, mentre il restante 53 per cento è determinato da fattori ambientali. Inoltre, abbiamo anche scoperto che parte di questa ereditabilitá è condivisa con i tratti della personalità del nevrotismo e dell’estroversione.

Contesto teorico di riferimento

Alcune persone sono più sensibili di altre, e la maggior parte delle teorie sulla sensibilità suggeriscono che le differenze di sensibilità hanno una base genetica. Studi precedenti hanno studiato se geni specifici rendono alcune persone più sensibili di altre (1). Tuttavia, nessuno studio finora ha fornito una stima di quanto i fattori genetici contribuiscano alla sensibilità.

Obiettivi di studio

Nel nostro studio (2), abbiamo confrontato la somiglianza nella sensibilità di coppie gemelle identiche con la sensibilitá di coppie gemelle non identiche, per determinare l’ereditarietá della sensibilità.

Il termine ereditabilitá descrive quale percentuale delle differenze tra le persone in relazione a un particolare tratto può essere attribuita solo a fattori genetici.

Dato che le coppie di gemelli identici (omoziogti) condividono gli stessi geni, le coppie di gemelle non identici (eterozigoti) condividono solo la metà dei loro geni, e che entrambi i tipi di gemelli condividono lo stesso ambiente, una maggiore somiglianza dei gemelli identici rispetto ai gemelli non identici indica l’esistenza di una base genetica per il tratto esaminato.

Come è stato condotto lo studio

Nel nostro studio, abbiamo raccolto dati da più di 2.800 gemelli identici e non identici provenienti dal Regno Unito che hanno preso parte allo studio sullo sviluppo precoce dei gemelli (TEDS). I partecipanti avevano circa 17 anni quando i dati sono stati raccolti. Circa 1.000 dei partecipanti erano gemelli identici e i restanti 1.800 gemelli non identici, circa la metà dei quali erano dello stesso sesso.

Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario (3) che misurava i loro livelli di sensibilità. Il questionario ha chiesto loro quanto di solito si sentono influenzati da una serie di esperienze psicologiche e sensoriali. Ad esempio, è stato chiesto quanto notano quando le piccole cose intorno a loro sono cambiate, se i rumori forti li fanno sentire a disagio e se non amano guardare programmi televisivi violenti.

Inoltre, al fine di stabilire come le influenze genetiche sulla sensibilità si relazionano ad altri tratti comuni della personalità, abbiamo anche raccolto dati sui tratti della personalità del Big Five, vale a dire apertura, coscienziosità, gradevolezza, estroversione e nevroticismo.

Principali risultati

Abbiamo individuato che il 47% delle differenze nella sensibilità delle persone è effettivamente spiegato da fattori genetici. Ma il restante 53% del livello di sensibilità di una persona è modellato dalle esperienze di vita. In altre parole, la genetica rappresenta poco meno della metà del motivo per cui un individuo può essere una persona altamente sensibile.

È importante sottolineare che la nostra ricerca ha esaminato la base genetica della sensibilità in modo più dettagliato. Ci siamo chiesti se la sensibilità fosse composta da una o più componenti genetiche. Abbiamo scoperto che la sensibilità è composta da molteplici componenti genetiche che insieme costituiscono il tipo specifico di sensibilità di una persona.

Oltre a una componente genetica generale per la sensibilità, abbiamo anche trovato una componente associata alla sensibilità alle esperienze negative e una componente che riflette la sensibilità alle esperienze più positive. Ciò significa che la genetica in parte influenza le differenze individuali nei termini di sensibilitá in generale, e anche il fatto che alcune persone possano essere piú sensibili solo alle esperienze negative o a quelle positive.

In relazione ai tratti della personalità, abbiamo individuato l’esistenza di una componente genetica condivisa tra sensibilità e nevroticismo ed estroversione, ma non tra sensibilità e gli altri tratti di personalità.

Conclusione generale

Scoprire come i geni modellano la sensibilità è importante nella nostra comprensione del perché alcuni individui risentono in modo particolare di traumi e condizioni di vita stressanti – e perché alcuni beneficiano maggiormente degli interventi volti a promuovere la resilienza e la salute.

Anche se il nostro studio non ha esaminato quali sono i geni specifici che rendono alcune persone più sensibili di altre, ha mostrato che la sensibilità è un tratto ereditario con una base genetica sostanziale.

Ancora più importante, questi risultati forniscono ulteriori prove a sostegno del fatto che la sensibilità è un tratto umano comune. Sappiamo dalla ricerca precedente che circa un terzo delle persone si trova all’estremità superiore dello spettro di sensibilità, il che significa che sono generalmente più fortemente influenzate dalle loro esperienze. Questo può avere sia vantaggi che svantaggi. Poiché ora sappiamo che questa sensibilità è dovuta tanto alla biologia quanto all’ambiente, è importante che le persone accettino la loro sensibilità come una parte importante di ciò che sono e la considerino una forza e non solo come una debolezza

Bibliografia

  1. Belsky, J., Jonassaint, C., Pluess, M., Stanton, M., Brummett, B., & Williams, R. (2009).Vulnerability genes or plasticity genes?Molecular Psychiatry, 14, 746–754.
  2. Assary, E., Zavos, H. M. S., Krapohl, E., Keers, R., & Pluess, M. (2020). Genetic architecture of Environmental Sensitivity reflects multiple heritable components: a twin study with adolescents. Molecular Psychiatry. https://doi.org/10.1038/s41380-020-0783-8
  3. Pluess, M., Assary, E., Lionetti, F., Lester, K. J., Krapohl, E., Aron, E. N., & Aron, A. (2018). Environmental sensitivity in children: Development of the Highly Sensitive Child Scale and identification of sensitivity groups. Developmental Psychology, 54(1), 51–70. https://doi.org/10.1037/dev0000406