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Vedere è credere: la sensibilità colta attraverso l’attenzione che i bambini prestano alle emozioni

7th February 2021 - By Prof Patrick Davies

Sull’autore/autrice

In qualità di psicologo dello sviluppo, il Dott. Davies si concentra sulla comprensione dei meccanismi e delle condizioni alla base dell’interazione tra la qualità delle caratteristiche delle relazioni familiari e il funzionamento dei bambini. Il Dott. Davies supervisiona diversi progetti finanziati a livello federale che utilizzano progetti longitudinali con più metodi e più livelli di analisi (ad esempio, relazionale, comportamentale, neurobiologico, neurocognitivo, genetico).

Riassunto

La sensibilità dei bambini al disagio causato dai contesti di conflitto interparentale è più forte per i bambini che dedicano maggiore attenzione alle emozioni legate alla rabbia e alla paura. Tuttavia, i bambini che hanno dedicato attenzione a queste emozioni negative più a lungo hanno mostrato più angoscia quando il conflitto interparentale è stato caratterizzato da un’intesità elevata, ma anche un disagio inferiore al previsto quando il conflitto interparentale era a bassa intesità.

Background e obiettivi dello studio

Nei babmbini, assistere alla rabbia e all’ostilità durante i conflitti interparentali aumenta il rischio di sviluppare disturbi psicologici, compresi i problemi di comportamento emotivo e dirompente [1]. La ricerca ha indicato che le risposte di disagio dei bambini ai conflitti interparentali aiutano a spiegare perché il conflitto interparentale aumenta il loro rischio di psicopatologia.

Nella prima parte di questo effetto a cascata, è stato dimostrato che l’esposizione al conflitto interparentale può predire un aumento del disagio emotivo provato dai bambini dinazi a successivi conflitti tra i loro genitori. Quindi, a seguire, queste risposte di disagio predicono esiti psicopatologici successivi.

I risultati della ricerca scientifica suggeriscono che alcuni bambini sono più sensibili a sperimentare questi effetti a cascata rispetto ad altri. Sebbene le teorie abbiano suggerito che differenze individuali nell’elaborazione delle emozioni da parte dei bambini possa essere una fonte di differenza nel grado in cui i bambini sono sensibili al conflitto interparentale [2, 3], non vi sono ancora studi che hanno testato questa possibilità.

Pertanto, abbiamo condotto uno studio di ricerca per esaminare se il conflitto interparentale fosse un predittore più forte delle risposte di disagio ai conflitti e problemi psicologici per i bambini che tendono a prestare più attenzione alle espressioni emotive legate alla rabbia, al timore, alla tristezza ed alla felicità.

Disegno di ricerca

In questo studio [4], abbiamo raccolto dati da 243 bambini e dai loro genitori nel corso di tre rilevazioni annuali. Al momento della prima rilevazione, i bambini erano in età prescolare e avevano 4 anni. Circa lo stesso numero di bambini e bambine ha preso parte allo studio.

Nel corso della prima rilevazione, un gruppo di esperti ha valutato il livello di conflitto interparentale in famiglia attraverso osservazioni in contesto di laboratorio. Sono stati inoltre condotti colloqui con le madri, in cui sono state raccolte informazioni sulle caratteristiche dei conflitti che si verificano con i loro partner a casa.

Il gruppo di esperti ha misurato anche le risposte di disagio comportamentale dei bambini (ad esempio, segni di preoccupazione) nell’osservare il disaccordo dei genitori in laboratorio, nella prima e nella seconda fase dello studio.

Le madri, i loro partner e gli insegnanti hanno completato dei questionari per rilevare i problemi di comportamento emotivo e i disturbi del comportamento dirompente dei bambini nella prima e terza fase di rilevazione dati.

Infine, ai bambini sono state presentate coppie di volti adulti sul computer, con un volto che mostra l’emozione target (cioè un volto arrabbiato, triste, timoroso, felice) e l’altro che mostra un’emozione neutra.

Abbiamo misurato la tendenza dei bambini a prestare più o meno attenzione ad ogni emozione calcolando la quantità di tempo che i bambini dedicavano a osservare i volti delle emozioni bersaglio rispetto ai volti neutri, usando una macchina per il tracciamento oculare.

Risultati principali

Replicando i risultati di ricerche precedenti, in questo studio è stato trovato che il conflitto interparentale ha predetto risposte di maggior disagio nei bambini ai conflitti successivi per un periodo di un anno, e che una maggiore angoscia, a sua volta, era associata all’aumento di problemi psicologici per un periodo di due anni.

Tuttavia, la forza di questo effetto di rischio a cascata variava a seconda dell’elaborazione e dell’attenzione dedicata dai bambini agli stimoli emozionali. I bambini che dedicavano maggiore attenzione alle emozioni di rabbia e timore erano più sensibili al conflitto interparentale, nel bene e nel male, in accordo al paradigma della sensibilità all’ambientale [2].

Considerando il versante negativo, i bambini con una tendenza a dedicare maggiore attenzione a queste emozioni hanno sperimentato sostanzialmente più angoscia a causa del conflitto quando in precedenza avevano sperimentato alti livelli di conflitto interparentale.

Considerando il versante positivo, i bambini con queste caratteristiche hanno mostrato risposte di disagio di molto inferiori in risposta al conflitto quando la loro precedente esposizione al conflitto interparentale è stata bassa.

Conclusioni generali e implicazioni

I nostri risultati supportano l’idea che la tendenza di alcuni bambini a dedicare maggiore attenzione a emozioni legate alla rabbia e alla paura è un indicatore della loro sensibilità al conflitto familiare. Sebbene questa tendenza può portare a conseguenze negative in contesti familiari avversi, essa comporta anche benefici sostanziali in condizioni familiari più positive.

Se i nostri risultati verrano replicati, potranno fonrire incoraggianti indicazioni cliniche per quanto attiene i programmi finalizzati a migliorare il benessere dei bambini. In particolare, i risultati suggeriscono che i bambini con una tendenza a prestare maggiore attenzione verso le espressioni di rabbia e timore possono beneficiare maggiormente di interventi che forniscono sostegno ai bambini o promuovono l’armonia familiare.

Bibliografia

  1. Harold, G. T., & Sellers, R. (2018). Annual research review: Interparental conflict and youth psychopathology: An evidence review and practice focused update. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 59, 374-402. https://doi.org/10.1111/jcpp.12893
  2. M. Pluess (2015). Individual differences in environmental sensitivity. Prospettive di sviluppo dei bambini, 9, 138-143. https://doi.org/10.1111/cdep.12120
  3. Rodman, A.M., Jenness, J. L., Weissman, D. G., Pine, D. S., & McLaughlin,K. A. (2019). Neurobiological markers of resilience to depression following childhood maltreatment: The role of neural circuits supporting the cognitive control of emotion. Psichiatria Biologica, 86, 464–473. http://dx.doi.org/10.1016/j.biopsych.2019.04.033
  4. Davies, P. T., Thompson, M. J., Hentges, R. F., Coe, J. L., & Sturge-Apple, M. L. (2020). Children’s attentional biases to emotions as sources of variability in their vulnerability to interparental conflict. Psicologia dello Sviluppo, 56, 1343–1359. https://doi.org/10.1037/dev0000994