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Adolescenti altamente sensibili e distress da COVID-19

23rd September 2021 - By Shuhei Iimura

Sull’autore/autrice

Shuhei Iimura è un ricercatore post-dottorato presso l’Università di Tokyo. I suoi interessi di ricerca includono la suscettibilità differenziale nell’adolescenza. La sua attuale ricerca utilizza un metodo di indagine longitudinale per indagare come gli adolescenti altamente sensibili si adattano ai cambiamenti nell’ambiente scolastico.

Riassunto

Gli adolescenti altamente sensibili tendono a segnalare livelli più elevati di angoscia correlata alla pandemia da COVID-19. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che la resilienza, definita come la capacità di recupero dalle avversità, può svolgere un ruolo importante nella salute mentale degli adolescenti durante una pandemia.

Salute mentale durante la pandemia da COVID-19

Dal 2019, le persone stanno affrontando un’epidemia globale determinata dal nuovo coronavirus COVID-19. Nella fase iniziale della pandemia da COVID-19, molti paesi hanno implementato misure come lockdown generalizzati e chiusura delle scuole. Sebbene la vaccinazione sia ora in corso in molti paesi, la pandemia continua a influenzare il comportamento e la salute mentale delle persone.

Sono stati condotti diversi studi per indagare gli effetti della pandemia da COVID-19 sul benessere psicologico e sulla salute mentale. Secondo questi studi, le persone tendono a sperimentare risposte negative in relazione alla pandemia, come ansia, depressione, cardiofobia e xenofobia (1).

Inoltre, una recente revisione sistematica sottolinea che l’appartenenza a una fascia di età più giovane e l’essere uno studente sono fattori di rischio che predicono livelli più elevati di psicopatologia durante la pandemia (2). Fattori come la chiusura delle scuole, l’aumento della distanza sociale dagli amici e la diminuzione del benessere familiare possono contribuire al declino della salute mentale tra i giovani.

Il ruolo della sensibilità ambientale e della resilienza

Secondo le teorie della sensibilità ambientale (3, 4), le persone differiscono nella loro suscettibilità a esperienze positive ma anche avverse, come le conseguenze negative di una pandemia. In altre parole, gli individui altamente sensibili potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare disagio correlato alla pandemia da COVID-19 rispetto agli individui meno sensibili, perché potrebbero mostrare una maggiore consapevolezza e un’elaborazione più profonda delle esperienze negative in relazione alla pandemia. Pertanto, le differenze individuali nella sensibilità ambientale possono essere un fattore importante per la salute mentale dei giovani durante una pandemia.

Un altro fattore importante è la resilienza, definita come la capacità di recupero dopo una esperienza avversa. La resilienza è il risultato di fattori protettivi coinvolti nel processo di recupero dal disagio (ad esempio, la capacità di un individuo di far fronte in modo efficace allo stress, la disponibilità di supporto sociale). Diversi studi suggeriscono che la resilienza può mitigare il disagio durante una pandemia (5).

Pertanto, i giovani altamente sensibili potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare angoscia correlata a COVID-19, ma anche minor disagio se presentano maggior resilienza.

Scopo e metodi di studio

Nel mio recente studio (6), ho mirato a esaminare in un campione di adolescenti la correlazione tra il disagio connesso alla pandemia COVID-19, la sensibilità ambientale (intesa come tratto individuale, di personalità) e la resilienza (ossia la capacità di recupero). Nell’ottobre 2020, 441 studenti che frequentano un’università di Tokyo sono stati reclutati per partecipare a questo studio online utilizzando Google Forms, e hanno risposto a tre questionari.

Il primo questionario misura il grado di disagio associato alla pandemia da COVID-19 negli ultimi sette giorni. Il questionario include item come “Sono preoccupato di contrarre il virus” e “Sono preoccupato di mantenere la mia famiglia al sicuro dal virus”, finalizzati a misurare le paure e i sintomi traumatici legati alla pandemia da COVID-19.

Il secondo questionario, l’Highly Sensitive Person scale, misura il grado di sensibilità agli stimoli ambientali. Gli item inclusi nel questionario sull’alta sensibilità indagano aspetti come l’essere facilmente sopraffatti da forti stimoli sensoriali e facilmente scossi dai cambiamenti vita, e sono finalizzati a misurare la sensibilità ambientale come tratto individuale, di personalità.

Il terzo questionario misura il grado di resilienza. Sono inclusi nel questionario item come “Tendo a riprendermi rapidamente dopo i momenti difficili” e “Non mi ci vuole molto per riprendermi da un evento stressante”.

Risultati principali

I risultati chiave di questo studio hanno fornito prove a sostegno delle nostre ipotesi iniziali (6).

In primo luogo, come previsto, gli adolescenti altamente sensibili hanno mostrato livelli più elevati di disagio associati alla pandemia da COVID-19.

In secondo luogo, gli adolescenti più resilienti tendevano ad avere un minore disagio correlato alla pandemia da COVID-19.

In terzo luogo, aspetto più importante, la relazione tra sensibilità e disagio è risultata ridotta quando la resilienza era più elevata.

Risvolti applicativi

Gli adolescenti altamente sensibili hanno maggiori probabilità di essere influenzati negativamente dalla pandemia da COVID-19 rispetto a quelli con bassa sensibilità. Tuttavia, la resilienza si rivela particolarmente utile per la salute mentale degli adolescenti altamente sensibili.

È importante sottolineare che diversi studi suggeriscono che gli adolescenti altamente sensibili hanno maggiori probabilità di beneficiare di interventi psico-educativi che migliorano la resilienza (7, 8), il che significa che il loro livello di resilienza può essere aumentato attraverso programmi psicologici.

Bibliografia

  1. Taylor, S., Landry, C. A., Paluszek, M. M., Fergus, T. A., McKay, D., & Asmundson, G. J. G. (2020). Development and initial validation of the COVID Stress Scales. Journal of Anxiety Disorders, 72, 102232. doi: 10.1016/j.janxdis.2020.102232
  2. Xiong, J., Lipsitz, O., Nasri, F., Lui, L. M. W., Gill, H., Phan, L., Chen-Li, D., Iacobucci, M., Ho, R., Majeed, A., & McIntyre, R. S. (2020). Impact of COVID-19 pandemic on mental health in the general population: A systematic review. Journal of Affective Disorders, 277, 55-64. doi: 10.1016/j.jad.2020.08.001
  3. Greven, C. U., Lionetti, F., Booth, C., Aron, E. N., Fox, E., Schendan, H. E., … Homberg, J. (2019). Sensory processing sensitivity in the context of environmental sensitivity: A critical review and development of research agenda. Neuroscience and Biobehavioral Reviews, 98, 287-305. doi: 10.1016/j.neubiorev.2019.01.009
  4. Pluess, M. (2015). Individual differences in environmental sensitivity. Child Development Perspectives, 9, 138-143. doi: 10.1111/cdep.12120
  5. Zager Kocjan, G., Kavčič, T., & Avsec, A. (2021). Resilience matters: Explaining the association between personality and psychological functioning during the COVID-19 pandemic. International Journal of Clinical and Health Psychology, 21, 100198. doi: 10.1016/j.ijchp.2020.08.002
  6. Iimura, S. (2021). Sensory-processing sensitivity and COVID-19 stress in a young population: The mediating role of resilience. Personality and Individual Differences. doi: 10.1016/j.paid.2021.111183
  7. Kibe, C., Suzuki, M., Hirano, M., & Boniwell, I. (2020). Sensory processing sensitivity and culturally modified resilience education: Differential susceptibility in Japanese adolescents. PloS One, 15, 1-17. doi:10.1371/journal.pone.0239002
  8. Pluess, M., & Boniwell, I. (2015). Sensory-processing sensitivity predicts treatment response to a school-based depression prevention program: Evidence of vantage sensitivity. Personality and Individual Differences, 82, 40-45. doi: 10.1016/j.paid.2015.03.011