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La sensibilità all’ambiente infantile è influenzata dal cervello

14th January 2022 - By Prof Michael Pluess

Sull’autore/autrice

Il professor Pluess è uno psicologo dello sviluppo e uno dei principali autori nel campo della sensibilità ambientale (Environmental Sensitivity) con competenze specifiche nello sviluppo e nella validazione delle misure per valutare la sensibilità, oltre ad aver contributio in modo significativo alle teorie della sensibilità ambientale. Conduce e coordina diversi progetti di ricerca sulla sensibilità.

Riassunto

La teoria suggerisce che le differenze di sensibilità sono dovute alle caratteristiche del cervello. Abbiamo condotto uno studio per esplorare se alcune regioni del cervello predicono la sensibilità in un campione di ragazzi. Abbiamo scoperto che i ragazzi con un’amigdala più grande erano più sensibili alla qualità del loro ambiente infantile.

Contesto teorico di riferimento

È noto che i bambini differiscono nel grado in cui sono influenzati dalle esperienze di vita. Studi di ricerca dimostrano che alcuni bambini sono generalmente più sensibili di altri alle esperienze sia negative che positive. Soffrono di più quando sperimentano avversità come una genitorialità ostile, ma danno del loro meglio quando crescono in contesti di supporto e cura.

Tali differenze nella sensibilità ambientale sono state associate a varie caratteristiche genetiche, fisiologiche e psicologiche. Tuttavia, secondo le principali teorie della sensibilità, la ragione principale per una maggiore sensibilità è un cervello che registra più facilmente e più profondamente le esperienze. Si ipotizza che tale “neurosensibilità” renda alcuni bambini più sensibili al loro ambiente.

Diversi studi hanno scoperto che due regioni specifiche del cervello, l’amigdala e l’ippocampo, potrebbero essere particolarmente rilevanti per la sensibilità. L’amigdala è una struttura cerebrale piccola e centrale che è coinvolta nell’elaborazione delle informazioni emotive. Anche l’ippocampo è una regione centrale del cervello, ma principalmente coinvolta nell’apprendimento e nella memoria. Altre regioni del cervello molto probabilmente svolgono un ruolo per la sensibilità.

Nel presente studio (1), abbiamo esplorato se l’amigdala e l’ippocampo sono associati alla sensibilità alla qualità dell’ambiente esperito durante la prima infanzia.

Disegno di ricerca

Lo studio è stato condotto con i dati esistenti relativi a 62 ragazzi di 10-13 anni selezionati dal Twins Early Development Study (TEDS), un ampio studio longitudinale su oltre 16.000 gemelli nati in Inghilterra e nel Galles. I 62 ragazzi rappresentano un sottogruppo di bambini dello studio TEDS che ha preso parte a uno studio di imaging cerebrale.

È possibile misurare sia aspetti funzionali (cioè la reattività) di specifiche regioni del cervello, sia strutturali (cioè il volume). In questo studio ci siamo concentrati su aspetti strutturali pittuosto che sui funzionali. Al fine di misurare i volumi dell’amigdala e dell’ippocampo, i ragazzi partecipanti sono stati scansionati in uno scanner di risonanza magnetica (MRI) quando avevano circa 10-13 anni. Dato che il cervello ha due emisferi, abbiamo considerato separatamente i volumi dell’amigdala sinistra e destra e dell’ippocampo sinistro e destro (vedi Figura 1).

La qualità dell’ambiente nei primi nove anni di vita dei ragazzi è stata misurata combinando una serie di importanti aspetti sociali e materiali del loro ambiente, tra cui varie pratiche genitoriali, lo stato socioeconomico della famiglia e il reddito familiare. La scala risultante dalla combinazione di queste variabili coglie la qualità dell’ambiente da bassa ad alta (più alto è il punteggio, maggiore è la qualità ambientale).

Infine, come variabile di esito di interesse abbiamo considerato una misura del comportamento del bambino relativa a problemi emotivi, problemi di condotta, iperattività / disattenzione, problemi nella relazione con i pari e comportamento prosociale in base a quanto riferito dagli insegnanti quando i ragazzi avevano un’età compresa tra 12 e 13 anni. I primi quattro comportamenti qui elencati sono stati combinati in un punteggio totale di problemi del comportamento.

Abbiamo quindi testato se il volume dell’ amigdala e dell’ippocampo influenzasse l’effetto della qualità ambientale precoce sui comportamenti dei bambini. Secondo la teoria ci aspettavamo che l’effetto dell’ambiente sul comportamento dei bambini sarebbe stato più forte in alcuni bambini a causa delle differenze nei volumi di queste regioni del cervello.

Risultati principali

Le analisi hanno rivelato come il volume dell’amigdala sinistra (e nessuno degli altri volumi cerebrali testati) fosse associato a una maggiore sensibilità all’ambiente. Più specificamente, erano i ragazzi con un’amigdala sinistra più grande ad essere più sensibili agli effetti della qualità dell’ambiente di crescita.

Come mostrato nella Figura 2, i ragazzi con un’amigdala sinistra più grande hanno avuto più problemi quando hanno sperimentato una qualità ambientale inferiore nella prima infanzia, ma anche meno problemi rispetto ad altri ragazzi quando la qualità dell’ambiente di crescita era alta. Ulteriori analisi statistiche hanno mostrato che i risultati sono stati guidati dalla sensibilità all’alta qualità ambientale. In altre parole, i ragazzi con un’amigdala sinistra più grande erano particolarmente sensibili agli effetti positivi di un ambiente di alta qualità.

In una seconda fase abbiamo anche considerato i comportamenti a livello singolo piuttosto che combinato. È interessante notare che la sensibilità ambientale dovuta al maggiore volume dell’amigdala sinistra non era limitata ai comportamenti problematici. I ragazzi con un’amigdala sinistra più grande hanno anche sviluppato comportamenti più prosociali quando sono cresciuti in un ambiente di qualità superiore. Al contrario, la qualità dell’ambiente precoce non ha predetto il comportamento del bambino nei ragazzi con una amigdala sinistra di più piccole dimensioni.

Conclusioni

Il nostro studio suggerisce che un volume di amigdala più grande, una piccola regione del cervello coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, è associato a una maggiore sensibilità alla qualità dell’ambiente della prima infanzia nei ragazzi. È importante sottolineare che i ragazzi con un’amigdala sinistra più grande non solo avevano problemi comportamentali ridotti, ma erano anche valutati dall’insegnante come più prosociali quando avevano sperimentato un ambiente di alta qualità. L’ippocampo, d’altra parte, non è stato associato alla sensibilità in questo studio.

Sebbene i risultati debbano essere considerati alla luce del fatto che il campione era relativamente piccolo e comprendeva solo ragazzi, lo studio fornisce ulteriori importanti prove che la sensibilità all’ambiente è associata a caratteristiche specifiche del cervello.

 

Figura 1

Illustrazione delle regioni cerebrali selezionate. L’amigdala sinistra e destra sono in rosso mentre l’ippocampo sinistro e destro sono in blu.

 

Figura 2

 

Bibliografia

  1. Pluess, M., De Brito, S. A., Bartoli, A. J., McCrory, E., & Viding, E. (2020). Individual differences in sensitivity to the early environment as a function of amygdala and hippocampus volumes: An exploratory analysis in 12-year-old boys. Development and Psychopathology, 1-10.