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Sensitivity Groups Among Polish Teenagers

22nd February 2023 - By Monika Baryła-Matejczuk

Sull’autore/autrice

La dott.ssa Monika Baryła-Matejczuk è una ricercatrice, e si occupa in particolare di sensibilità all’ambiente di sviluppo personale e professionale degli insegnanti. È coinvolta in molteplici progetti di ricerca sulla sensibilità e ha contribuito allo sviluppo e alla validazione di misure di sensibilità per genitori e insegnanti, che includono adattamenti polacchi delle scale di sensibilità.

Riassunto

Abbiamo studiato l’esistenza di diversi gruppi di sensibilità tra gli adolescenti in Polonia. In modo simile a quanto riscontrato negli studi su altre popolazioni, abbiamo individuato come gli adolescenti possano essere suddivisi in tre gruppi: bassa, media e alta sensibilità. Tuttavia, la distribuzione degli adolescenti tra questi gruppi differiva da quanto individuato da studi di ricerca precedenti.

Background teorico dello studio

La ricerca (1) qui descritta si basa sul concetto di sensibilità all’ambiente. La sensibilità all’ambiente è un tratto comune definito come la capacità di percepire ed elaborare stimoli esterni (2).

Il framework teorico della sensibilità all’ambiente propone che gli individui differiscano nella loro sensibilità, con alcuni che sono più sensibili di altri. Il tratto della sensibilità sembra seguire una distribuzione normale nella popolazione, con un minor numero di persone che presentano sensibilità molto alta o molto bassa agli stimoli ambientali, e la maggior parte delle persone che presentano livelli di sensibilità intermedi.

In effetti, i risultati di diversi studi indicano che le persone nella popolazione generale possono essere classificate in tre gruppi lungo questo continuum con il 30% in un gruppo a bassa sensibilità, il 40% in un gruppo medio sensibile e il 30% in un gruppo altamente sensibile.

Inizialmente, l’ipotesi era che la maggior parte delle persone rientrasse in due categorie (alta e bassa) e un’analogia dei fiori è stata usata per descriverli come “orchidee” e “denti di leone”. Le persone altamente sensibili sono indicate come orchidee, dato che stanno eccezionalmente bene in condizioni favorevoli, ma anche soffrono più di altri in ambienti sfavorevoli.

Gli individui a bassa sensibilità invece sono indicati come denti di leone. Sono generalmente meno influenzati da ciò che sperimentano, e quindi tendono ad essere più resilienti di fronte alle avversità, ma anche non beneficiano in modo particolare delle esperienze positive.

Negli ultimi anni, diversi studi (3, 4) hanno identificato un terzo gruppo di persone, ossia quelle con livelli di sensibilità moderata, che si trovano tra orchidee e denti di leone. Questo gruppo di persone è stato descritto con la metafora dei “tulipani”.

Il disegno di ricerca

Abbiamo analizzato i dati di 928 giovani adolescenti polacchi in due studi. La sensibilità ambientale è stata misurata con la scala HSC (Highly Sensitive Child). Abbiamo quindi applicato l’analisi delle classi latenti (LCA) per verificare l’esistenza di diversi gruppi di sensibilità e per considerare la distribuzione tra i gruppi rilevati.

Risultati principali

Confermando i risultati di studi precedenti (4, 5), i risultati hanno indicato l’esistenza di tre gruppi di sensibilità (basso, medio, alto) che differiscono significativamente da ciascuno. Sulla base di questi risultati, si può concludere che i giovani adolescenti polacchi possono essere classificati in tre gruppi caratterizzati da diversi livelli di sensibilità. Tuttavia, la distribuzione dei partecipanti tra i tre gruppi non è in pieno accordo con i risultati della ricerca precedente.

Più in dettaglio, gli studenti con alta sensibilità hanno rappresentato il 37,7% del campione totale. Il gruppo di sensibilità media è risultato costituire solo il 21% e gli adolescenti con bassa sensibilità costituiscono il restante 41,8% della popolazione.

La proporzione dei gruppi di sensibilità media e bassa differisce dai risultati precedenti. Tuttavia, non è chiaro se queste differenze siano dovute all’età specifica dei partecipanti, all’influenza della cultura polacca, a una combinazione dei due con conseguente tendenza dei giovani polacchi di questa età ad essere più propensi a usare estremi quando compilano una scala, o se ciò possa invece riflettere un problema di misurazione. Al fine di delineare un quadro più accurato delle origini di queste differenze nella distribuzione dei partecipanti, sono necessarie ricerche future.

Conclusioni

I risultati ottenuti hanno sia valore teorico che applicabilità pratica. Da un lato, incoraggiano una riflessione generale su diversi aspetti dello studio, come il ruolo delle differenze culturali, ma anche le potenziali differenze in funzione delle fasi di sviluppo (adolescenza rispetto all’età adulta) e le caratteristiche della scala utilizzata per misurare la sensibilità.

Ad esempio, i risultati evidenziano l’importanza di condurre studi su diverse popolazioni e culture al fine di valutare se la scala di sensibilità HSC possa essere utilizzata in diverse culture o se debba essere adattata per popolazioni specifiche.

Inoltre, l’identificazione dei gruppi di sensibilità è un passo fondamentale verso il raggiungimento di interventi di supporto più personalizzati tenendo conto delle differenze individuali di sensibilità.

Infine, i risultati possono fornire ulteriori importanti informazioni a coloro che sono responsabili della pianificazione dei programmi di prevenzione, sostegno e di intervento, nonché ai professionisti che possono far riferimento alla suddivisione in gruppi di sensibilità per strutturare un supporto diversificato e adeguato all’individuo.

Bibliografia

  1. Baryła-Matejczuk M, Kata G, Poleszak W (2022) Environmental sensitivity in young adolescents: The identification of sensitivity groups in a Polish sample. PLoS ONE 17(7): e0271571. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0271571
  2. Pluess, M. (2015). Individual differences in environmental sensitivity. Child Development Perspective, 9(3), 138–143. DOI: https://doi.org/10.1111/cdep.12120
  3. Pluess, M., Assary, E., Lionetti, F., Lester, K.J., Krapohl, E., Aron, E.N. e Aron, A. (2018). Environmental sensitivity in children: development of the highly sen¬sitive child scale and identification of sensitivity groups. Psicologologia dello sviluppo, 54 (1), 51-70. DOI: https://doi.org/10.1037/dev0000406
  4. Lionetti, F., Aron, A., Aron, E.N., Burns, L.G., Jagiellowicz, J. e Pluess, M. (2018). Dandelions, Tulips and Orchids: evidence for the existence of low-sensitive, medium-sensitive, and high-sensitive individuals. Translational Psychiatry, 8(24). DOI: https://doi.org/10.1038/s41398-017-0090-6
  5. Tillmann, T., Bertrams, A., El Matany, K. & Lionetti F., (2021). Replication of the existence of three sensitivity groups in a sample of German adolescents, European Journal of Developmental Psychology, 18(1), 131–143. DOI: https://doi.org/10.1080/17405629.2020.1763791