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Il bene e il male della sensibilità negli insegnanti

10th November 2020 - By Dr. Teresa Tillmann

Sull’autore/autrice

Psicologa a tempo pieno in una clinica psichiatrica per bambini e adolescenti in Germania, la dott.ssa Teresa Tillmann ha anche attivamente perseguito la ricerca sulla sensibilità e sul tratto Sensory Processing Sensitivity per diversi anni. Collabora con esperti del settore e contribuisce a disseminare informazioni sul tratto SPS attraverso presentazioni, documenti di ricerca e capitoli di libro.

Riassunto

Come parte della mia ricerca di dottorato, ho studiato il tratto della sensibilità tra gli insegnanti. I risultati mostrano che essere molto sensibili ha punti di forza e di debolezza per gli insegnanti. Gli insegnanti sensibili hanno riferito di avere più empatia verso i loro studenti, ma hanno anche sperimentato maggiori difficoltà con gli aspetti impegnativi della professione di insegnante.

Obiettivi dello studio

Secondo la teoria Sensory Processing Sensitivity (SPS), le persone differiscono nella loro sensibilitá alle esperienze positive e negative, con alcune che sono più sensibili e quindi maggiormente influenzate dalle esperienze che fanno nel corso della loro vita. Queste differenze di sensibilità sono dovute alle differenze neurobiologiche che si riflettono nella tendenza delle persone sensibili a elaborare le informazioni più profondamente di quelle meno sensibili.

Come parte della mia ricerca di dottorato, ho studiato il ruolo della Sensory Processing Sensitivity tra gli insegnanti in Germania. Ho osservato e descritto come le differenze nella sensibilità degli insegnanti influenzano il modo in cui interagiscono con i loro studenti e il modo in cui vivono e percepisco il carico di lavoro di questa importante professione. Ero anche interessata a capire se e come la sensibilitá contribuisce alla tensione lavorativa percepita.

Progettazione dello studio

Lo studio è stato parte integrante di un progetto più ampio intitolato “Risiko-Check fàr das Lehramt” (“Esplorazione dei rischi della professione di insegnante”), per il quale abbiamo reclutato 194 insegnanti che stavano attualmente insegnando, e 130 insegnanti che stavano ricevendo trattamenti psichiatrici. Anche se entrambi i gruppi hanno preso parte allo stesso studio, il focus di questo blog è sul primo set di insegnanti, senza diagnosi di disturbi psichiatrici.

Lo studio ha coinvolto il completamento di una serie di questionari, incluso la misurazione di aspetti importanti dell’ambiente didattico come le caratteristiche del luogo di lavoro [2], le aspettative e il clima di collaborazione [3, 4]. Inoltre, abbiamo anche valutato aspetti della personalità degli insegnanti, come cognizioni disfunzionali[5, 6], auto-efficacia[7, 8], strategie di coping [9], e sensibilità (utilizzando la scala Highly Sensitive Person, o persona altamente [10] sensibile).

Principali risultati

Secondo le analisi statistiche, gli insegnanti altamente sensibili hanno generalmente riferito di sentirsi più in sintonia con gli studenti che hanno bisogno di aiuto. Gli insegnanti sensibili sembrano percepire quando gli studenti hanno bisogno di aiuto più facilmente e con maggior precisione rispetto ai loro colleghi meno sensibili. Inoltre, erano anche più propensi a riportare sentimenti di tristezza quando i loro studenti non stavano bene.

Questi risultati suggeriscono che gli insegnanti sensibili mostrano un più alto grado di empatia rispetto agli insegnanti meno sensibili. In altre parole, questo studio fornisce prove empiriche della nozione che le persone altamente sensibili tendono ad essere particolarmente ricettive alle emozioni, fornendo sostegno empirico all’ipotesi teorica [11, 12] che una maggiore sensibilità sia legata a una maggiore empatia.

Allo stesso tempo, gli insegnanti altamente sensibili hanno anche riferito di avere maggiori difficoltà per quanto riguarda alcuni aspetti specifici della professione di docente. Più specificamente, gli insegnanti sensibili tendevano a riportare una maggior fatica rispetto al trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita personale, riportavano di faticare nel trovare la flessibilità necessaria per alcuni compiti (ad esempio, decidere quando determinati carichi di lavoro potevano dirsi conclusi), lamentavano maggiori difficoltá per quanto attiene la mancanza di feedback e l’ampia gamma di aspettative. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, non si sono percepiti come meno efficaci rispetto agli insegnanti meno sensibili.

Inoltre, nel mio studio ho individuato che l’associazione tra il grado di richieste fatte all’insegnante e lo stress percepito variava a seconda della sensibilità dell’insegnante. Ad esempio, per via di maggiore sensibilità, alcuni insegnanti percepiscono certe situazioni come più stressanti di altre perché pensano a se stessi come meno competenti e adottano strategie di coping meno efficaci, come il ritiro sociale o la rassegnazione.

In sintesi, essere molto sensibili ha vantaggi e svantaggi per gli insegnanti. Gli insegnanti piú sensibili riferiscono di avere più empatia, ma sono anche più facilmente influenzati da esperienze stressanti.

Implicazioni pratiche

I risultati di questo studio possono essere utili per gli insegnanti attuali e futuri. Nel caso di insegnanti altamente sensibili, queste informazioni possono consentire loro di comprendere meglio la loro esperienza emotiva di insegnante, oltre a riconoscere alcune delle difficoltà che hanno maggiori probabilità di incontrare rispetto ad altri. Per gli insegnanti meno sensibili, il risultato dello studio può aiutarli a sviluppare una migliore comprensione dei colleghi più sensibili, incoraggiarli a imparare da loro, e a sostenerli.

Per quanto riguarda le implicazioni a livello comunitario, gli sforzi futuri dovrebbero concentrarsi sul sostegno agli insegnanti altamente sensibili al fine di superare le difficoltà che incontrano nella vita lavorativa quotidiana. Alcuni esempi di iniziative di sostegno sono programmi di mentoring in cui gli insegnanti sensibili imparano le esigenze e le aspettative specifiche della professione, stabilendo al contempo relazioni con insegnanti più esperti come mentori.

Inoltre, i programmi psico-educativi che mirano a insegnare agli insegnanti sensibili la regolazione delle emozioni e strategie efficaci di coping al fine di prevenire livelli elevati di stress o burnout possono essere molto utili. Questi programmi potrebbero essere utili a tutti gli insegnanti, non solo a quelli molto sensibili.

Infine, e più in generale, vorrei sottolineare l’importanza di affrontare le questioni fondamentali della stigmatizzazione e dell’accettazione delle persone altamente sensibili. È fondamentale condividere informazioni affidabili e basate sulla ricerca per sensibilizzare il pubblico circa le caratteristiche di questo tratto umano di base.

Tali conoscenze possono aiutare gli individui a comprendere ed eventualmente riformulare le loro convinzioni e atteggiamenti nei confronti delle persone altamente sensibili. Un modo per diffondere queste informazioni è attraverso libri scientificamente informati e capitoli di libro per il grande pubblico, così come siti web come www.sensitivityresearch.com (vedi anche un sito web per il pubblico tedesco gestito da me e dal mio collega Patrick Wyrsch www.sensitivitaet.info).

Bibliografia

  1. Aron, E.N. and A. Aron, Sensory-processing sensitivity and its relation to introversion and emotionality. J Pers Soc Psychol, 1997. 73(2): p. 345-68.
  2. Rothland, M., Beruf: Lehrer/Lehrerin – Arbeitsplatz: Schule. Charakteristika der Arbeitstätigkeit und Bedingungen der Berufssituation [Profession: Teacher – Work place: School. Characteristics of the workplace and conditions of the professional situation]. in Belastung und Beanspruchung im Lehrerberuf [Demands and strain in the teaching profession] M. Rothland, Editor. 2013, Springer: Wiesbaden, Germany. p. 21-39.
  3. Fussangel, K., Subjektive Theorien von Lehrkräften zur Kooperation. Eine Analyse der Zusammenarbeit von Lehrerinnen und Lehrern in Lerngemeinschaften [Teachers’ subjective theories about collaboration. An analysis of the collaboration of teachers within learning communities]. 2008, Bergische Universität Wuppertal: Wuppertal, Germany.
  4. Fussangel, K. and C. Gräsel, Forschung zur Kooperation im Lehrerberuf [Research on collaboration in the teaching profession]. , in Handbuch der Forschung zum Lehrerberuf [Handbook of research on the teaching profession] E. Terhart, H. Bennewitz, and M. Rothland, Editors. 2012, Waxmann. : Münster. p. 667-682.
  5. Beck, A.T., et al., Cognitive therapy of depression. 1979, New York: Guilford Press.
  6. Trageser, C.C., Dimensionalität dysfunktionaler Kognitionen und Assoziationen zum psychischen Gesundheitsstatus – eine Studie unter Lehrkräften [Dimensionality of dysfunctional cognitions and associations with psychological well-beings – a study with teachers] 2010, Philipps-Universität: Marburg, Germany.
  7. Bandura, A., Self-efficacy, in Encyclopedia of Human Behavior V.S. Ramachaudran, Editor. 1994, Academic Press: New York. p. 71-81.
  8. Skalen zur Erfassung von Lehrer- und Schülermerkmalen. Dokumentation der psychometrischen Verfahren im Rahmen der wissenschaftlichen Begleitung des Modellversuchs Selbstwirksame Schulen [Scales for the assessment of teacher and student characteristics. Documentation of the psychometric assessments in line with the scientific monitoring of the pilot project self-efficient schools]. , M. Jerusalem and R. Schwarzer, Editors. 1999: Berlin.
  9. Lehr, D., E. Schmitz, and A. Hillert, Bewältigungsmuster und psychische Gesundheit: Eine clusteranalytische Untersuchung zu Bewältigungsmuster im Lehrerberuf [Coping patterns and psychological health: A cluster-analytical analysis on coping strategies in the teaching profession]. . Zeitschrift für Arbeits- und Organisationspsychologie, 2008.
  10. Pluess, M., et al., People differ in their sensitivity to the environment: Association with personality traits and experimental evidence. In preparation.
  11. Aron, E.N., A. Aron, and J. Jagiellowicz, Sensory processing sensitivity: a review in the light of the evolution of biological responsivity. Personality and Social Psychology Review, 2012. 16(3): p. 262-82.
  12. Acevedo, B.P., et al., The highly sensitive brain: an fMRI study of sensory processing sensitivity and response to others’ emotions. Brain Behav, 2014. 4(4): p. 580-94.